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Trekking a Cavallo in Toscana

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Per le persone che vogliono fare una semplice passeggiata di un giorno  proponiamo alcune idee di trekking a cavallo. E’ molto adatto per famiglie che trascorrono un week end sul Monte Amiata.

Qui di seguito alcune idee di percorsi.

Monte Labbro:

Dal nostro centro, percorriamo il sentiero che oltrepassa Merigar, centro della comunità Dzog Chen, il Parco Faunistico, fino all’infiltrarsi in un paesaggio brullo e roccioso, per arrivare ad una montagna chiara di calcare, quasi azzurra. Una natura intatta, aspra e bellissima. I prati distesi sulle pendici del Monte, lasciano il posto mentre si sale, ad un paesaggio riarso e pietroso, quasi lunare. Sono i  paesaggi che si estendono a sud ovest dell’Amiata, quelli del Monte Labbro, che comprende la cima (1193 mt) con la sua bizzarra forma di cono, i luoghi di Davide Lazzaretti, della quale in una giornata limpida si scorge un orizzonte che va fino al mare.
Durata: 4 ore

Tra natura e storia:

Passeggiata a Cavallo tra i sentieri delle selve castanili e visita ai luoghi di interesse storico: “la fonte dell’acqua bona”, “il lanificio ottocentesco”, “l’opificio”. Successivamente il percorso si sviluppa lungo i percorsi della strada della castagna, che attraversa i territori comunali di Arcidosso e Castel del Piano.
Durata: 4 ore

La faggeta:

Attraversa inizialmente rimboschimenti di abete bianco (notevole l’inseminazione naturale) poi si addentra nel bosco dei faggi, fra Poggio Lombardo e Poggio Trauzzolo (1200 mt). Successivamente il sentiero si allarga (il percorso è segnalato da classiche indicazioni rosse e bianche dell’anello del Monte Amiata) e risalendo tra le rocce grigie di peperino, raggiungiamo il Gatto D’Oro. Lungo i percorsi è possibile incontrare varie specie tipiche della flora e della fauna montana, come i lamponi, le fragole, l’anemone bianca, le orchidee spontanee, intravedere uccelli (la ghiandaia ed il picchio verde sono i più presenti, ma non mancano i falchi e soprattutto la Poiana), incontrare tracce di animali come il cinghiale e il capriolo, o scorgere il rapido dileguarsi degli scoiattoli.
Durata: 4 ore

Monte Aquilaia:

Partendo dal Centro, si percorrono le pendici del Monte Labbro e si ridiscende verso quelle del Monte Aquilaia, fino ad arrivare alla sommità. In questo splendido percorso che costeggia i confini del Parco Faunistico del Monte Amiata da una parte, e della riserva naturale del Piscinello  e dei Rocconi dall’altra, è facile imbattersi in indimenticabili incontri con numerose specie di uccelli rapaci come la Poiana, il Capovaccaio, l’Albanella Minore, il Gheppio, lo Sparviero, il Falco Pellegrino, il Biancone e il raro Lanario. Da questo punto la nostra passeggiata prosegue verso Monticello Amiata, percorrendo un sentiero panoramico che, in assenza di foschia, permette la splendida visione della costa maremmana, riuscendo inoltre a scorgere l’isola del Giglio, il Monte Argentario, Le Formiche di Grosseto e l’Isola d’Elba. Il sentiero si dirige poi verso Monte Laterone, per poi risalire verso il centro. Quest’ultima parte dell’itinerario, ci permette di scrutare la vallata del Monte Amiata e i suoi paesi che dolcemente sorgono alle sue pendici (Seggiano, Castel del Piano, Arcidosso, Monte Laterone, Montegiovi) e, nelle sue lontananze, le colline alle porte della città di Siena.
Durata: 4 ore

Verso il Prato delle Macinaie:

Si tratta di un percorso la cui durata occupa l’intera giornata. Attraverso i castagneti si raggiungono i sentieri dell’Anello del Monte Amiata. Il percorso prosegue in direzione di Poggio Biello, tra boschi di conifere e rimboschimenti che predominano ancora per un lungo tratto.
Poggio Bielo raggiunge i 1303 mt. Un’escursione verso la sua sommità (non c’è sentiero organizzato) consente di uscire dalle fasce dei rimboschimenti per immergersi nella faggeta. Dall’alto si gode la vista di ampi scorci panoramici, dal Monte Labbro alle vallate sottostanti del Fiora e dell’Albegna, al Mar Tirreno, alla Montagnola (1571 mt). Da Poggio Bielo si raggiunge l’area di sosta di “Pozza di Catana” (1150 mt) prima, e quella della “Madonna del Camicione”  (1200 mt) poi. Si prosegue per la faggeta fino a raggiungere il Prato delle Macinaie (1385 mt). Sosta per il pranzo e partenza per il rientro al Centro, percorrendo un sentiero che da prima scende verso Castel del Piano, e poi raggiunge Arcidosso. Anche questa parte dell’itinerario, come molti altri, permette degli splendidi ed indimenticabili scorci panoramici fino al mare.

Durata: 8 ore

 

Le nostre guide:

Ivan Lazzeroni, titolare ormai da oltre 20 anni del Centro equestre “Ambasciador”, imprenditore agricolo, si è avvicinato ai cavalli inizialmente facendo allevamento; in un secondo tempo ha iniziato a trasmettere questa passione agli altri. Ha svolto il servizio militare presso la “Savoia Cavalleria” specializzandosi nel salto di ostacoli e acquisendo le prime nozioni di mascalcia. Tali nozioni sono diventate in seguito il suo vero e proprio interesse, al punto tale da svolgere anche questa attività all’interno del Centro, ferrando i propri cavalli, preparandoli ai viaggi.
Nella sua carriera ha preso i titoli di Guida Ambientale Equestre e Istruttore Federale F.I.S.E. di 1° livello di Equitazione di campagna. Continua tuttavia ad allevare ed addestrare cavalli. Oltre a questa passione, svolge durante l’inverno anche l’attività di maestro di sci.

Giulia Pomoni affianca Ivan in questo lavoro da sempre. L’amore per i cavalli è nato ancora prima di iniziare questa professione. L’ha resa, oltre che molto professionale, anche molto disponibile soprattutto con i bambini. Ha seguito infatti, oltre che numerosi ragazzi nell’avvicinamento a questo sport, anche interi gruppi organizzati da associazioni di importanza nazionale, quali i Cral ENI, BOOGAN e numerose “colonie estive”, promosse dai comuni e dalla comunità montana. Oltre che seguire direttamente i più piccoli, collabora con Ivan nell’addestramento dei puledri e accompagna i gruppi nelle passeggiate.
Giulia, durante i mesi invernali, esercita la professione di insegnante di scuola elementare e materna, confermando con que
sta professione, il proprio amore per i bambini.