Gli splendidi borghi storici, i castelli, le Abbazie, le Pievi, le sagre e le feste popolari, la miniera, Daniel Spoerri, Davide Lazzaretti...
La storia, i borghi, le tradizioni, le sagre e le feste, le chiese ed i castelli, i musei, la comunità tibetana di Merigar, David Lazzaretti, il giardino di Daniel spoerri.
L’Amiata è stata generata da eruzioni vulcaniche oltre 180.000 anni fa. Le prime tracce di vita risalgono al paleolitico, come attestano i dipinti rupestri della Grotta dell’Arciere, ad Abbadia San Salvatore. Per gli Etruschi, l’Amiata era una montagna sacra. I Romani, sfruttarono il territorio per gli abeti bianchi, ne è ricco il biotopo naturale del Pigelleto, con cui costruivano le navi, e il cinabro che usavano per dipingere o preparare dei cosmetici. Fondarono numerosi insediamenti presso i centri termali.
Seguì un periodo tenebroso, finché il nobile Longobardo Rachis nell VIII sec non fondò l’Abbazia di San Salvatore i cui monaci colonizzarono il territorio controllando anche la via Francigena che collegava il nord Europa a Roma. Eravamo agli albori del Medioevo, e gliAldobrandeschi (la potente famiglia feudale che dominava la Maremma) avviavano la loro espansione. A partire dal XIII secolo, iniziò la penetrazione senese che ha lasciato profonde tracce nella storia e nell’arte.
L’età moderna fu caratterizzata dallo sfruttamento delle miniere (si estraeva cinabro), conclusosi solo negli anni ’70 del Novecento.
Ad un’altezza tra i 650 e gli 850 mt. troviamo la corona dei borghi medievali arroccati sulle pendici del monte. Numerosi i castelli, e le chiese.
Un luogo particolare è il Monte Labbro, dove si consumò l’esperienza di David Lazzaretti, il “profeta” dell’Amiata. David, nella seconda metà dell’800, fondò una comunità religiosa, che si proponeva di applicare gli insegnamenti del vangelo. Si possono ammirare i resti delle costruzioni davidiane.
Nella stessa zona è sorto, qualche anno fa, il Centro tibetano di Merigar, uno dei più importanti d’Europa la cui guida spirituale è il maestro Namkhai Norbu.
E’ questo un territorio ricco di leggende e tradizioni, che danno vita a sagre e feste, testimonianza di quanto ricca e antica sia la storia dell’uomo sulnostro vulcano.
Nella notte tra il 5 e 6 gennaio le befanate. Persone travestite, i befani, visitano le case dei paesi intonando un canto di questua.
A Primavera la festa della Pina della Pieve ad Lamulas, la Festa di Santa Croce a Santa Fiora, le maggiolate del 30 Aprile a Castiglion d’Orcia. Molto sentiti sono i Pali, corse a cavallo celebrate a Piancastagnaio, 18 agosto e Castel del Piano, 8 settembre. Le feste autunnali sono La Sagra del Marrone di Campiglia d’Orcia e il Crastatone a Piancastagnaio, la Festa del Fungo a Bagnolo, la Festa della Castagna ad Arcidosso. Il 24 dicembre le Fiaccole di Natale ad Abbadia San Salvatore e il 30 dicembre le Carboniere accese a Santa Fiora.
Anche il patrimonio folklorico è ben conservato. Numerosi i gruppi che propongono musica popolare. Tra questi I cardellini del FontaninodiCastel del Piano, e il Coro dei Minatori di Santa Fiora.
Diversi i musei. Ad Abbadia San Salvatore e Santa Fiora quelli dedicati all’epopea delle miniere.
Poi il museo della Vite e del vino a Montenero, quello della cultura contadina a Santa Caterina e la Casa museo a Monticello Amiata dove si riscopre il modo di vivere nelle campagne di fine ‘800.
Di importanza mondiale il Giardino di Daniel Spoerri, parco di arte moderna che si trova a Seggiano.
Le vicende storiche della zona dell’Amiata abbracciano un arco temporale vastissimo dalla preistoria sino ai giorni nostri. Etruschi, basso e alto medioevo, età moderna ed età contemporanea.
Questa proposta vuole condurvi alla scoperta delle realtà più interessanti del territorio.
Chiese e castelli, borghi pittoreschi e tombe millenarie, in un susseguirsi di paesaggi incantati.
Arrivo
Arrivo in albergo e sistemazione in camera.
Prima di cena, mentre degusteremo un aperitivo, l’accompagnatore presenterà il tour.
Durante la cena saranno serviti piatti tipici del territorio, sposati ai vini che le zone dell’Amiata offrono.
Nel dopo cena slide show del fotografo Cesare Moroni, “Alla scoperta del territorio amiatino”.
Gli etruschi in Toscana
La prima visita sarà per Sorano. Qui potremo visitare la necropoli etrusca risalente al 400 ac. Poi lungo le vie cave, con una passeggiata di circa 20 minuti, raggiungeremo il paese.
Potrete vedere l’affascinante architettura delle case e del castello, fuse assieme in un'unica struttura. Arriveremo poi a Pitigliano, piccolo borgo con una storia unica. Si incontra il passato con il presente. L’architettura del medioevo si mescola con le grotte degli etruschi scavate nella pietra. Nel centro storico faremo il pranzo ad un ristorante tipico dove potremo anche degustare i famosi bianchi di Pitigliano DOC.
Nel pomeriggio la visita al Palazzo Orsini che è stato il fulcro delle vicende della famiglia Aldobrandeschi nell’alto medioevo.
Di grande interesse anche le vicende legate a Nicolò III grande viaggiatore e ufficiale delle truppe Veneziane.
Pitigliano ha anche una parte ebraica, la “Piccola Gerusalemme”. E’ la realtà più importante del territorio anche se altre comunità vissero a Santa Fiora e Piancastagnaio. Numerose testimonianze sono oggi a ricordarlo.
Nel tardo pomeriggio rientro in albergo e cena.
I romantici borghi dell’Amiata
Questa mattina seguiamo un percorso sull’anello dell’Amiata, partendo dall’antichissimo paese di Abbadia San Salvatore. Di particolare interesse la visita all’Abbazia fondata nell’VIII sec dal Re Longobardo Rachis. Mentre con il suo esercito si stava spostando verso Roma si era accampato nei pressi della via Francigena. Qui durante una battuta di caccia sull’Amiata ebbe la visione del Salvatore. In quel luogo decise di erigere in suo onore un convento. La comunità religiosa visse un periodo di grande splendore fino al XII sec. Aveva proprietà vastissime e la comunità di frati contava oltre 300 persone. Svilupparono importanti conoscenze sia in campo erboristico che alimentare. Fu anche residenza estiva di Papa Enea Piccolomini nel XV sec..
Sotto l’Abbazia ammiriamo la fantastica cripta che fu la prima parte della chiesa.
Il paese ha un atmosfera magica. Possiamo senz’altro dire che è uno dei tesori nascosti della Toscana.
Nella metà dell’800 viene scoperto il cinabro da cui si estrae il mercurio. Questo dette avvio ad una rivoluzione industriale che trasformò il piccolo borgo in uno dei più importanti centri minerari del mondo. Oggi è possibile visitare il museo della miniera che ripercorre quell’epopea.
Pranzo in un ristorante tipico della cucina tradizionale di “Abbadia”.
Nel pomeriggio raggiungiamo Santa Fiora. I paesi dell’Amiata sono diversi. Alcuni sono mistici, alcuni sono eccitanti, ma Santa Fiora è il più romantico e poetico. Gia Dante ebbe a ricordarla nel XI canto del Purgatorio.
Al centro della storia di questo borgo abbiamo gli Aldobrandeschi una delle famiglie ghibelline più potenti del medioevo. Visitiamo la chiesa della Pieve dove si trovano le ceramiche di Luca e Andrea della Robbia, realizzate durante il governo di Bosio Sforza marito di Cecilia Aldobrandeschi.
In questo tempo il rinascimento fiorisce e Santa Fiora arriva a battere moneta. Si cammina per strade pittoresche fino al Parco della Peschiera che era l’allevamento di trote del conte.
E’ da vedere la piccola chiesa della Madonna delle Nevi, che sorge sulla sorgente del fiume Fiora.
Con la caduta del casato il paese scivolò in letargo, tanto che oggi possiamo osservarlo nello splendore di 500 anni fa.
Nel pomeriggio rientro in albergo per la cena.
Gli Etruschi a Chiusi
Questa mattina andremo in uno dei più importanti centri etruschi della Storia, Chiusi.
Zona archeologica ricchissima di reperti, ospita un interessantissimo Museo Etrusco.
Il pranzo sarà servito in un ristorante tipico.
Avremo molto tempo libero per lo shopping.
Al rientro in albergo seguirà la cena.
Le antiche cantine di Castel del Piano, il Castello di Potentino e il Giardino di Daniel Spoerri
Castel del Piano è davvero un paese affascinante. Conosciuto non soltanto per essere la capitale del vino Montecucco DOC, ma anche per le antiche cantine sotterranee.
Iniziamo il giorno con una visita del vecchio borgo con la strepitosa vista sulla vallata. Nella chiesa della Madonna delle carità si trovano numerosi affreschi e tele dei fratelli Nasini la famosa famiglia di artisti amiatini.
Uno stop deve essere fatto anche a Casa Corsini con la sua bellissima grotta e alla cantina comunale, la più imponente, sede di mostre ed esposizioni.
Un breve viaggio in pullman e si arriva al Castello di Potentino di proprietà di una famiglia inglese. Per raggiungerlo abbiamo bisogno di fare una piccola passeggiata ma il sacrificio sarà ampiamente ripagato.
Faremo pranzo con una magica atmosfera degustando il vino che qui producono, il “Sacromonte”, un Montecucco DOC.
Poco distante raggiungiamo il famoso Giardino di Daniel Spoerri. Fondato nel 1992, espone su un parco di circa otto ettari una serie di opere d’arte contemporanea realizzate da artisti di fama internazionale. La visita durerà circa due ore.
Rientreremo in albergo nel tardo pomeriggio.
Gli Aldobrandeschi ad Arcidosso ed il vino di Montecucco
Nella mattina raggiungeremo Arcidosso. Alla visita nel borgo storico, lungo la bellissima via Talassese, seguirà la visita al Castello degli Aldobrandeschi. La vista che si può godere dalla torre è veramente unica. Segue la visita alla “Pieve Ad La Mulas”. Narra la leggenda che un gruppo di soldati di Arcidosso sulla via del ritorno a casa guidassero un gruppo di asini e muli carichi di masserizie. All’improvviso una di queste mule si allontanò precipitosamente inginocchiandosi su una pietra mentre di fronte a lei splendeva l’immagine del salvatore. Li si decise di costruire una chiesa, ed oggi sullo scalino della porta d’ingresso si possono ancora vedere le impronte delle ginocchia della mula. Adesso ci attende Monticello Amiata un piccolo borgo costruito sulla cima di una collina che domina la Val D’Orcia e la Maremma. Faremo pranzo in un ristorante tradizionale. Nel pomeriggio la visita della Casa Museo dove vedremo come si svolgeva la vita nell’800.
Da qui scenderemo lungo la bellissima via panoramica che raggiunge la Val D’Orcia e Montenero. Sarà ad attenderci uno dei più prestigiosi produttori della Doc Montecucco. Dalla vigna alla cantina il suo tocco sapiente permette di realizzare prodotti di qualità eccelsa.
Nel tardo pomeriggio il rientro in albergo per la cena.
Montalcino e il famoso Brunello
Alla mattina visiteremo Montalcino. Prima tappa la fortezza poi tempo libero nei negozi del paese.
La bellissima cittadina medioevale è una delle capitali mondiali del vino. E’ un paesaggio particolare dove si succedono dolci colline coperte da vigne e cipressi, ornate da bellissimi casolari in pietra. Pochi chilometri e raggiungeremo Castel Nuovo dell’Abate dove faremo pranzo. Nel pomeriggio la visita all’Abbazia di Sant’Antimo. Realizzata in marmo bianco si caratterizza per la sua luminosità. Le cerimonie dei monaci Cistercensi che oggi ne sono i custodi sono affascinanti.
Nel tardo pomeriggio il rientro in albergo per la cena.
Partenza
Partenza dopo colazione.
Il programma include:
Il programma non include:
L’Amiata si caratterizza per le numerose feste popolari. Nella primavera quelle religiose o legate al periodo medioevale, nell’autunno gli eventi che salutano il periodo dei funghi e delle castagne, dell’olio e del vino. In tutti i paesi vengono organizzati stand di degustazione e serate danzanti come buon auspicio per l’inizio e la fine della raccolta. Con questa proposta vogliamo portarvi a conoscere una delle manifestazioni più belle del territorio, “Il Castratone di Piancastagnaio”.
Arrivo
Gli ospiti arriveranno in albergo nel tardo pomeriggio.
Una volta preso possesso della camera, saranno ricevuti dall’accompagnatore per un cocktail di benvenuto durante il quale presenterà il programma.
La cena sarà servita a base di piatti e vini del territorio.
Nel dopo cena una presentazione fotografica di Cesare Moroni che ci introdurrà alla realtà del Monte Amiata.
Il Castratone
Al mattino dopo colazione raggiungeremo il borgo di Abbadia San Salvatore. Una passeggiata tra le case medioevali ci condurrà fino alla famosa Abbazia con la bellissima cripta dell’VIII sec.
Seguirà una visita al Museo della Miniera. Il pranzo sarà presso un ristorante caratteristico della zona. Nel pomeriggio ci trasferiremo a Piancastagnaio. Dopo la visita alla bellissima Rocca Aldobrandesca ci si addentra lungo le vie del paese dove troviamo stand ed esposizioni di castagne ed oggetti storici. Il paese è addobbato a festa in stile medioevale.
Il rientro in albergo sarà per la cena.
I prodotti da forno a base di castagne
Dopo la colazione, visita ad un antico “Seccatoio” sulla “Strada della Castagna”.
Seguirà la visita del borgo di Castel del Piano con le antiche cantine scavate in epoca medioevale. Ma le visita più interessante è quella al biscottificio Corsini dove si assaggeranno i biscotti di farina di Castagne e la Polentina, dolce tipico sempre a base di farina di castagne. Dopo il pranzo in un ristorante tipico, il rientro ai luoghi di origine.
Il programma include:
Il programma non include:
Per ogni altra informazione sulle condizioni del programma, vedere le policy del tour operator.
Trovare la propria ispirazione artistica in un paesaggio dai profili magici
Se sei un artista e vuoi immergerti nei nostri splendidi panorami questo è un programma che fa per te. Avrai ispirazioni diverse, nella faggeta e in mezzo ai vigneti, tra gli oliveti e negli antichi borghi.
Ti accompagneremo nei luoghi più suggestivi e se vuoi ti seguiremo nella tua attività.
All’arrivo in albergo ad accogliervi un cocktail di benvenuto e la presentazione del tour. Cena tipica in albergo.
Tutti i nostri alberghi sono collocati in luoghi di grande fascino ed è per questo che dedicheremo la prima mattina ad una bella passeggiata.
Il pranzo sarà in un ristorante tipico.
Faremo un lavoro creativo all’aperto, tempo permettendo. Al termine, cena in albergo.
Lavoro creativo in campagna, dipingendo la Val D’Orcia nei paesaggi del Castello di Potentino.
Successivo Pic nic all’aria aperta.
Nel pomeriggio faremo una visita del Giardino di Daniel Spoerri.
Cena caratteristica in albergo.
Si raggiunge Santa Fiora, il piccolo borgo legato alle vicende degli Aldobrandeschi. Dopo una breve visita ci si ritrova nella piazza del paese dove inizieremo il nuovo lavoro creativo.
Pranzo in un ristorante tipico del luogo.
Nel pomeriggio esposizione di tutti i lavori creati durante il soggiorno.
Infine cena di arrivederci.
Partenza
Partenza dopo colazione.
Per ogni altra informazione sulle condizioni del programma, vedere le policy del tour operator.
Con questo tour studiato sulla lunghezza dei 7 giorni, vogliamo portare gli ospiti ad entrare in contatto con un aspetto ancora non molto conosciuto del nostro territorio. “Gli Antichi Mestieri”. L’arte di uomini che ancora lavorano usando tecniche antiche tramandate nei tempi.
E’ il grande bosco dell’Amiata, la più grande faggeta d’Europa che ha sempre fornito il legname per costruzioni di grande pregio, a dare vita alla più importante attività artigiana. Oggi anche se il mercato non richiede più mobili realizzati con legni pesanti e pregiati, i nostri maestri si distinguono nel restauro di mobili antichi e nella creazione di opere davvero uniche.
I fiori sono un altro aspetto importante dell’artigianato. Un territorio ricco di una flora particolare come l’Amiata non poteva non distinguersi sotto questo punto di vista.
Qui la fanno da padrone le orchidee spontanee, che in così grande quantità possiamo trovare sul nostro territorio.
In particolare alcuni floricultori si distinguono nell’allevamento, nell’essiccamento e nella successiva realizzazione di stupende composizioni.
Grande anche la trazione che ha sul nostro territorio la lavorazione dei metalli. Fin dall’epoca medioevale si producevano utensili di alta qualità. Oggi grazie alla passione dell’ultimo discendente di una delle più importanti famiglie di fabbri toscani è possibile assistere ancora a quelle lavorazioni e comprenderne il pregio e la ricchezza.
Ancora, la lavorazione al telaio di stoffe profumate e preziose, realizzate con macchine di origine medioevale.
Gli ospiti arriveranno all’aeroporto, in serata. Un nostro accompagnatore sarà ad accoglierli. Dopo il benvenuto si dirigeranno immediatamente all’albergo con il nostro pullman.
Qui la cena poi un momento di relax.
La colazione, sarà servita alle ore 9.00, poi la partenza per Saragiolo uno dei più piccoli paesi della zona.
Qui troviamo Raffaello un artigiano che si preoccupa della restaurazione degli antichi mobili che gli abitanti del territorio conservano nelle case. Le vecchie madie, i tavoli e le sedie. Il profumo del legno e le mani sapienti che si muovono accarezzando quelle forme sinuose. Raffaello ci intratterrà con la sua arte e con quel simpatico parlare caratteristico della gente di Toscana.
Poi ecco poco distante aprire le porte del suo negozio Alderina. E’ un artigiana che unisce all’amore per i fiori l’arte sopraffina del loro essiccamento e della realizzazione di bellissime composizioni. Dalla serra dove i fiori vengono allevati al negozio dove vengo essiccati. Nella sua attività Alderina ha raccolto numerosi premi di cui adesso va giustamente orgogliosa.
La visita successiva sarà a Santa Fiora la perla del Monte Amiata, un centro medioevale affascinante. Di particolare interesse la Pieve delle Sante Fiora e Lucilla con le splendide ceramiche dei Della Robbia, la chiesa della Madonna delle Nevi, appena restaurata con il pavimento in cristallo sotto il quale possiamo scorgere la sorgente del fiume Fiora e l’antico Parco della Peschiera, voluto dai Conti Sforza. Suggestiva è anche la visita alle sorgenti del fiume Fiora che si raggiungono percorrendo il cuore della Montagna. Da queste sorgenti che dissetano tutta la provincia di Grosseto escono 54 milioni di litri di acqua al secondo. E’ veramente spettacolare.
Il pranzo sarà presso un ristorante tipico. Cucina casereccia e ottima ospitalità.
Nel pomeriggio abbiamo una visita di grandissimo interesse. Il centro di Merigar. Sull’Amiata esiste infatti una delle comunità tibetane più importanti d’Europa fondata sugli insegnamenti dello Dzog Chen. Lì vedremo il “Gompa”, il monastero. Da qui si procede per il Parco Faunistico del Monte Amiata, una delle realtà ambientali più importanti della Toscana.
Incamminandoci per una passeggiata lungo i sentieri, possiamo incontrare branchi di caprioli, mufloni, daini fin anche i lupi che si trovano in una zona delimitata del parco.
Molto belle le numerose specie di uccelli che qui nidificano tra cui l’Albanella e lo splendido Capovaccaio, un rapace di grandi dimensioni. Ma il re incontrastato del parco è il Miccio Amiatino, una delle due varietà di asino presenti in Italia che dopo una minaccia di estinzione, grazie al lavoro degli uomini del parco è tornata a prolificare.
La visita ci prenderà tutto il pomeriggio e alle ore 18.30 saremo di rientro in albergo.
Dopo un momento di riposo avremo la cena con i piatti tipici della zona.
E’ il giorno della visita a Siena, una delle più belle cittadine Toscane.
Una guida professionista ci accompagnerà per un tour attraverso le antiche vie fino alla famosissima Piazza del Campo e al Duomo. Pranzo in un ristorante caratteristico. Nel pomeriggio avremo moltissimo tempo per lo shopping.
Il rientro in albergo è previsto per la sera attorno alle ore 18.00.
Dopo una buona cena un momento di relax.
E’ la volta di visitare Abbadia San Salvatore. Dopo una breve passeggiata nel borgo storico è la volta dell’Abbazia di San Salvatore. E’ da qui che, grazie ai frati benedettini, nel 750 prende avvio lo sviluppo del territorio Amiatino. L’Abbazia rappresenta un momento di fondamentale importanza nella nostra storia. La maggior parte degli insediamenti qui presenti sono infatti dovuti ai monaci. Vi troviamo gli affreschi di Francesco Nasini un pittore Amiatino molto famoso e la bellissima cripta del VIII secolo.
Subito dopo ecco l’incontro con Fabio. La sua arte è quella dell’ultimo discendente di una famiglia di fabbri che qui opera dal medioevo. Lavorazioni antichissime per la produzione di oggetti di rara bellezza. Osservare il soffiare del mantice e la nascita di una spada è un esperienza indimenticabile. La visita successiva è al Museo della miniera. Il Monte Amiata tra la fine dell’800 e la fine del 900 è stato un centro minerario di grande importanza a livello mondiale. Nelle varie miniere della zona lavoravano migliaia di persone ed era attorno a queste che ruotava tutta l’attività sociale politica ed economica del territorio. Un minatore ci racconterà quest’epoca di splendore ma anche di sofferenze e lacrime che ha rappresentato un momento fondamentale della nostra storia, ripercorrendo quello che era il lavoro nelle gallerie. Dopo la visita al museo pranzeremo in un ristorante tipico. Poi nel pomeriggio le terme. Il Monte Amiata, antico vulcano spento, da origine a numerose sorgenti di acque calde. Una delle più interessanti è senz’altro San Filippo. Conosciuto fin dall’epoca romana, oggi si presenta con una piscina termale in cui l’acqua sulfurea vi arriva attraverso una cascata. Questa esce dalla sorgente a ben 52° e prima di essere immessa nella piscina, viene lasciata a riposare in delle vasche di raffreddamento. Anche così l’acqua ha comunque quasi 40°. Immerso nel cuore della campagna è senz’altro un luogo che lascia il segno. Mille ruscelli d’acqua fumante si inseguono lungo il ripido pendio fino a raggiungere il torrente di Fosso Bianco. Al rientro in albergo segue la cena.
E’ il giorno degli Etruschi, forse i più antichi abitanti della nostra penisola.
Partenza in direzione di Selvena. Qui il primo incontro con una delle più spettacolari costruzioni medioevali del territorio, “Rocca Silvana” quello che fu il centro di raccolta del grano della famiglia Aldobrandeschi durante il basso medioevo.
La visita successiva è quella del borgo di Sorano “La città di Tufo”, della Fortezza Orsini e del Masso Leopoldino.
Segue Pitigliano, famoso non solo per la storia etrusca, ma anche per il suo fresco ed eccellente vino bianco. La visita di Palazzo Orsini è assolutamente suggestiva. Dopo il pranzo l’ultima tappa della giornata è quella di Sovana. Qui conosceremo un artigiano che ripropone l’arte della tessitura con antichi telai medioevali.
Ci mostrerà come ancora oggi riesce a realizzare tessuti di grande raffinatezza.
Splendido il borgo di origine etrusca.
Successivo rientro in albergo e cena caratteristica.
La visita odierna è quella al borgo medioevale di Seggiano. Caratteristico, abbarbicato su un pendio avvolto dagli oliveti, è uno dei più antichi insediamenti del territorio.
Qui è il regno dell’oliva o meglio della particolare varietà “Cultivar” Olivastra Seggianese.
Adesso ci attende il Castello di Potentino dove arriveremo con una passeggiata. Il castello è adesso di proprietà di una famiglia inglese, che ci condurrà nella sua visita. Il castello fondato nel X secolo è stato sede di famiglie importanti ed ha ospitato anche Santa Caterina da Siena.
Gli attuali proprietari, che lo hanno acquistato e restaurato recentemente, producono olio di oliva e vino di alta qualità.
Poco distante Castel del Piano, dove conosceremo “il maestro”. Così è chiamato da chi lo conosce. La sua abilità nella lavorazione del castagno e dell’olivo è conosciuta in tutta la montagna e non si può rimanere colpiti dalle sue realizzazioni.
Il gruppo avrà l’opportunità di dare il tema di un opera che poi Silvio, così si chiama, realizzerà in pochi minuti davanti ai loro occhi.
Il pranzo sarà in un ristorante che si affaccia sull’antica piazza del paese.
Ancora qualche chilometro ed arriviamo ad Arcidosso. Qui la visita ad un frantoio tra i pochi che ancora producono olio col metodo tradizionale di spremitura a freddo con le grandi ruote di pietra lavica e pressatura. Assaggeremo due diverse tipologie di oli; uno prodotto con sola Olivastra, la varietà tipica del territorio e un altro con un mix di più varietà.
Ancora un momento per far visita a Barbara e vedere la sua abilità nella produzione delle ceramiche e poi rientriamo in albergo per la cena.
La giornata odierna la dedichiamo alla cultura contadina del secolo passato.
La prima visita nell’antico borgo di Monticcello Amiata è alla Casa museo. In questo luogo si è cercato di ricostruire la vita di quell’epoca. La camera con i grandi letti, la culla, il focolare, e la grande ricchezza di oggetti come vasi, scarpe, filatoi, ombrelli, panieri.
Non si può venire in Toscana senza andare a scoprire uno dei suoi grandi vini. Il Monte Amiata è terra del Montecucco Doc. Vino di grande struttura sta iniziando a raccogliere molti riconoscimenti. Visiteremo un’azienda tipica, con la stupenda bottaia del 1400. Poi il Museo del vino prima di recarci a pranzo in un ristorante caratteristico, l’Antica Osteria del Grottaione, con una favolosa terrazza che domina la Val D’Orcia.
Infine rientriamo in albergo un po’ prima per prepararci al ritorno a casa.
Seguirà la cena.
Colazione e quindi partenza per l’aeroporto.
Per ogni altra informazione sulle condizioni del programma, vedere le policy del tour operator.
Le vicende storiche della zona dell’Amiata abbracciano un arco temporale vastissimo dalla preistoria sino ai giorni nostri. Etruschi, basso e alto medioevo, età moderna ed età contemporanea.
Questa proposta vuole condurvi alla scoperta delle realtà più interessanti del territorio.
Chiese e castelli, borghi pittoreschi e tombe millenarie, in un susseguirsi di paesaggi incantati.
Arrivo in albergo e sistemazione in camera.
Prima di cena, mentre degusteremo un aperitivo, l’accompagnatore presenterà il tour.
Durante la cena saranno serviti piatti tipici del territorio, sposati ai vini che le zone dell’Amiata offrono.
La prima visita sarà per Sorano. Qui potremo visitare la necropoli etrusca risalente al 400 ac. Poi lungo le vie cave, con una passeggiata di circa 20 minuti, raggiungeremo il paese.
Potrete vedere l’affascinante architettura delle case e del castello, fuse assieme in un'unica struttura. Arriveremo poi a Pitigliano, piccolo borgo con una storia unica. Si incontra il passato con il presente. L’architettura del medioevo si mescola con le grotte degli etruschi scavate nella pietra. Nel centro storico faremo il pranzo ad un ristorante tipico dove potremo anche degustare i famosi bianchi di Pitigliano DOC.
Nel pomeriggio la visita al Palazzo Orsini che è stato il fulcro delle vicende della famiglia Aldobrandeschi nell’alto medioevo.
Di grande interesse anche le vicende legate a Nicolò III grande viaggiatore e ufficiale delle truppe Veneziane.
Pitigliano ha anche una parte ebraica, la “Piccola Gerusalemme”. E’ la realtà più importante del territorio anche se altre comunità vissero a Santa Fiora e Piancastagnaio. Numerose testimonianze sono oggi a ricordarlo.
Nel tardo pomeriggio rientro in albergo e cena.
Questa mattina seguiamo un percorso sull’anello dell’Amiata, partendo dall’antichissimo paese di Abbadia San Salvatore. Di particolare interesse la visita all’Abbazia fondata nell’VIII sec dal Re Longobardo Rachis. Mentre con il suo esercito si stava spostando verso Roma si era accampato nei pressi della via Francigena. Qui durante una battuta di caccia sull’Amiata ebbe la visione del Salvatore. In quel luogo decise di erigere in suo onore un convento. La comunità religiosa visse un periodo di grande splendore fino al XII sec. Aveva proprietà vastissime e la comunità di frati contava oltre 300 persone. Svilupparono importanti conoscenze sia in campo erboristico che alimentare. Fu anche residenza estiva di Papa Enea Piccolomini nel XV sec..
Sotto l’Abbazia ammiriamo la fantastica cripta che fu la prima parte della chiesa.
Il paese ha un atmosfera magica. Possiamo senz’altro dire che è uno dei tesori nascosti della Toscana.
Nella metà dell’800 viene scoperto il cinabro da cui si estrae il mercurio. Questo dette avvio ad una rivoluzione industriale che trasformò il piccolo borgo in uno dei più importanti centri minerari del mondo. Oggi è possibile visitare il museo della miniera che ripercorre quell’epopea.
Pranzo in un ristorante tipico della cucina tradizionale di “Abbadia”.
Nel pomeriggio raggiungiamo Santa Fiora. I paesi dell’Amiata sono diversi. Alcuni sono mistici, alcuni sono eccitanti, ma Santa Fiora è il più romantico e poetico. Gia Dante ebbe a ricordarla nel XI canto del Purgatorio.
Al centro della storia di questo borgo abbiamo gli Aldobrandeschi una delle famiglie ghibelline più potenti del medioevo. Visitiamo la chiesa della Pieve dove si trovano le ceramiche di Luca e Andrea della Robbia, realizzate durante il governo di Bosio Sforza marito di Cecilia Aldobrandeschi.
In questo tempo il rinascimento fiorisce e Santa Fiora arriva a battere moneta. Si cammina per strade pittoresche fino al Parco della Peschiera che era l’allevamento di trote del conte.
E’ da vedere la piccola chiesa della Madonna delle Nevi, che sorge sulla sorgente del fiume Fiora.
Con la caduta del casato il paese scivolò in letargo, tanto che oggi possiamo osservarlo nello splendore di 500 anni fa.
Nel pomeriggio rientro in albergo per la cena.
Ecco la splendida Val D'Orcia con i borghi adagiati sulle colline le lunghe file di cipressi i profumi del verde. Visiteremo la famosa Pienza di Papa Pio II piccolomini. Gioiello di arte rinascimentale con le bellissime vedute ed i piccoli negozzi di prodotti tipici. Poi Montalcino la città del vino. Il Castello e le pittoresche vie del borgo. Qui faremo il pranzo.Una sosta per visitare un azienda di vino ed il rientro in albergo
Partenza dopo colazione.
Per ogni altra informazione sulle condizioni del programma, vedere le policy del tour operator.